La Storia di
Villa Muti Bussi

Un viaggio nel tempo attraverso secoli di nobiltà, arte e prestigio: la cornice perfetta per il vostro evento indimenticabile

La Villa Bussi di Viterbo, conosciuta anche come Casino Bussi, deve il suo nome alla sua originaria funzione di residenza venatoria. L’attuale struttura fu costruita nel 1737 dall’architetto Giuseppe Prada su un edificio preesistente, probabilmente risalente al Cinquecento, situato nel podere di Bel Sasso o Bel Poggio.

I Bussi erano una famiglia viterbese di antiche origini, attiva fin dal XIII secolo. Inizialmente impegnati nell’industria e nel commercio, si arricchirono rapidamente, guadagnando posizioni di rilievo sia nelle vicende locali che nella Chiesa, con membri della famiglia che diventarono ecclesiastici e condottieri.

Oltre al commercio del rame, i Bussi si dedicarono presto al commercio di stoffe, nonché all’attività di cambiavalute e alla gestione di spezierie. La loro presenza a Viterbo e a Corneto (l’attuale Tarquinia) suggerisce che gestissero traffici commerciali tra il porto di Corneto e Viterbo, probabilmente anche con spezie. Questo accumulo di ricchezze portò a un maggiore prestigio sociale, con Luca Bussi, speziale, che divenne priore del Comune di Viterbo nel 1403.

Nel corso delle generazioni, altri membri della famiglia si distinsero in ruoli amministrativi e finanziari. Petruccio Bussi fu il factotum del conte Everso dell’Anguillara, mentre suo fratello Domenico successe nella gestione della spezieria e fu tesoriere della provincia del Patrimonio, prestando grandi somme di denaro a Ranuccio Farnese. Un altro esponente della famiglia, Luciano Bussi, ottenne nel 1458 il controllo doganale delle esportazioni dal Patrimonio pontificio.

Nei secoli successivi, la famiglia Bussi vide emergere figure come i Cavalieri di Malta Papirio e Anton Domenico, il primo comandante di una galera pontificia, distintosi nelle battaglie contro i pirati tra Civitavecchia e Ponza, e il secondo eroico difensore di Candia e comandante della marina papale. La villa è legata indissolubilmente alla memoria della famiglia, come dimostrano gli affreschi nella Galleria del primo piano, commissionati dal Commendatore Papirio, che raffigurano le loro conquiste militari.

 

Infine, si deve a Pier Francesco Bussi, detto Giovanni Battista, nominato cardinale da Benedetto XIV nel 1759, la costruzione della cappella tardo-barocca della villa, situata al piano terra sul lato destro.

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